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L'Attacco ad Alessandria |
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Verso la fine del 1941, la situazione strategica nello scacchiere
mediterraneo e nord africano era in rapida evoluzione,
Mentre nel canale di Sicilia e lungo le rotte libiche infuriava la
battaglia dei convogli, il 19 novembre l'armata inglese del deserto
passava nuovamente all'offensiva costringendo le truppe italo-tedesche,
nel corso di due settimane di violenti combattimenti, a ritirarsi
lentamente verso l'arco della Sirte.
entate due volte nel 1940, all'inizio delle ostilità, ed in entrambi i casi erano fallite in seguito all'affondamento dei sommergibili avvicinatosi, Iride e Gondar.
Dopo un intenso ed accurato addestramento venne deciso di effettuare la missione durante il novilunio di dicembre.
Protagonisti di questa epica impresa furono tre S.L.C. trasportati dal
sommergibile-appoggio Scirè nella notte tra il 18 e 19 dicembre 1941
nelle vicinanze del porto di Alessandria d'Egitto, la base principale
della Mediterranean fleet inglese. Gli scoppi delle cariche, avvenute all'ora prevista, provocarono gravi
danni alle unità nemiche. Portata a termine con successo la loro missione i 6
operatori italiani furono catturati dagli inglesi e sottoposti nei
giorni seguenti a ripetuti interrogatori ed inviati successivamente in
campo di concentramento. Fu questo il più prestigioso successo italiano nel corso della seconda
guerra mondiale ed avvenne in un periodo in cui una serie di disastri si
era abbattuta sulla Mediterranean fleet: danneggiamento della corazzata
Nelson
da aerosiluranti italiani a sud-ovest della Sardegna, affondamento della
corazzata Barban e della portaerei Ark Royal da sommergibili tedeschi
operanti in Mediterraneo occidentale, affondamento dell'incrociatore
Galatea e Neptune e danneggiamento degli incrociatori Aurora e Penelope.
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