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Luoghi della Memoria > Sacrario Militare di Redipuglia | |||||||||||||||
Sacrario Militare di Redipuglia. Furono
necessari dieci anni di lavori per completare questa impressionate
sintesi architettonica del maggiore sacrificio in termini di vite umane
dell’intera vicenda unitaria essa custodisce le salme di 100.187
caduti della Grande Guerra che fanno di Redipuglia il più importante e
mastodontico luogo della memoria della nostra storia nazionale.
Il sacrario del 1938, invece, volle rappresentare la più evidente
espressione visiva della generale appropriazione del culto della Grande
guerra da parte del regime, che trovava la sua legittimazione politica
anche attraverso l’affermazione della continuità tra la guerra e la
rivoluzione fascista. L’architetto Giovanni Greppi e lo scultore Giannino Castiglioni realizzarono in marmo bianco una struttura su tre livelli culminanti a 107 metri di altezza con una cappella sormontata, come il Golgota, da tre grandi croci. Si presenta come
uno schieramento militare in cui la suddivisione gerarchica del primo
cimitero venne sostituita da un livellamento più rispondente allo
spirito cameratesco che accomuna i combattenti, ma accentuando la
dialettica tra i gregari e il capo, con alla base la tomba del
Duca d'Aosta, Comandante della III Armata (morto nel 1931 chiedendo di
essere sepolto con i suoi soldati; la cerimonia che ne seguì
rappresentò un tributo del regime alla casa regnante e quindi un segno
del consolidamento dei rapporti tra il fascismo e la monarchia) cui
fanno ala quelle dei suoi generali. Nella cappella e nelle due sale adiacenti sono custoditi oggetti personali dei soldati italiani e austro-ungheresi. Il
grande mausoleo venne realizzato di fronte al primo Cimitero di Guerra
dell III^ Armata sul Colle Sant'Elia che oggi è una sorta di museo
all'aperto noto come Parco della Rimembranza. Inaugurato il 18 settembre 1938 il Sacrario divenne meta di un turismo spontaneo o organizzato, costituito da gruppi di reduci come da scolaresche, con un flusso davvero impressionante di visitatori che è proseguito senza interruzione fino ai nostri giorni. Redipuglia è diventato il principale luogo simbolico della nostra memoria di guerra in cui convergono, insieme ai pochi frammenti delle successive vicende belliche (vi sono confluite anche in anni recenti le ultime spoglie dei caduti della seconda guerra su fronti dell’est), i sentimenti più diversi: da un anacronistico nazionalismo xenofobo al sincero rispetto per il sacrificio dei nostri connazionali.
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