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Ricompense al Valor Militare > Ordine Militare d'Italia | |||||||||||||||||||||||
Ordine Militare d'Italia. Con la fine della II Guerra Mondiale e la proclamazione della Repubblica l'Ordine Militare di Savoia <<pur rimanendo inalterato lo Statuto>>, veniva riformato con apposito decreto legge del 2 gennaio 1947 ed assumeva la denominazione di Ordine Militare d'Italia (OMI) poi riordinato con la legge 9 gennaio, n.25 che ne prevede la concessione: -) Per <<azioni distinte compiute in guerra>> da unità o singoli militari;
-) In tempo di pace alle sole <<operazioni di carattere militare.. strettamente connesse alle finalità per le quali le FF.AA. sono costituite>> e quindi in particolare quelle di: a) polizia internazionale; La stessa legge stabilisce che il Consiglio dell'Ordine assicura un <<uguale rappresentanza delle quattro Forze Armate>> e riconferma le cinque classi stabilite nel 1857. Le onorificenze dell'Ordine Militare d'Italia sono conferite con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro della Difesa, sentito il Consiglio dell'Ordine, il Capo dell’Ordine Militare d’Italia è il Presidente della Repubblica; Cancelliere e Tesoriere è il Ministro della Difesa. Classi di merito dell'Ordine Militare d'Italia. La concessione delle diversi classi dell'OMI può quindi avvenire per le motivazioni indicate nello specchio sottostante:
Il primo decorato per fatti estranei all'ultimo conflitto mondiale è stato il Generale dei Carabinieri, poi Prefetto, Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia insieme alla giovane moglie Emanuela nel settembre 1982 a Palermo. All'Ufficiale sono stati riconosciuti meriti straordinari <<per la condotta di operazioni contro la criminalità eversiva>> ed in particolare contro le Brigate Rosse. L'effettiva rivitalizzazione dell'OMI avviene però a seguito delle missioni di pace svolte dall'Italia dal 1990 in poi, le ambite decorazioni OMI in questi ultimi anni (86 dal 1986 al 2005) sono state assegnate ai Comandanti di ogni livello di tutte le FF.AA., distintisi in queste operazioni, alcune molto difficili e rischiose, e che hanno comportato talvolta anche dolorose perdite. Servono in definitiva ad ispirare, sollecitare ed incrementare le migliori qualità morali, spirituali, professionali e militari dei nostri Comandanti in pace ed in guerra, nelle situazioni più disparate e nelle imprese più complesse e delicate che oggi sono certamente quelle dirette al ristabilimento e mantenimento della pace internazionale.
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