|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ricompense al Valor Militare > Ordine Militare di Savoia | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ordine Militare di Savoia. Trae le origini dall'antico Ordine dei decorati al Valor Militare, istituito da Vittorio Amedeo III, (detto il bellissimo 1773 - 1796) quando nella fra il 24 e il 25 febbraio 1793 il nocchiero del Regia Marina Sarda, Domenico Millelire, il cui soprannome era "Debonnefois , contribuisce, con grande coraggio, perizia e determinazione, a respingere con gravi perdite una formazione navale Francese guidata dal Ten. Col. Bonaparte. Il Re Vittorio Amedeo III (di Savoia) a seguito di questa brillante e ardita azione, emana Regie Patenti con le quali si prevede di premiare il Valore Militare con la Medaglia d’Oro o in subordine, di Argento da destinarsi a “bass’uffiziali” o soldati distintisi in combattimento. La prima medaglia d’Oro venne così appuntata sul “giustacuore” del nocchiero Millelire, con la semplice e lapidaria motivazione: "Per aver ripreso al nemico l'isola di Santo Stefano e per la valorosa difesa dell'isola de La Maddalena contro gli attacchi della squadra navale della Repubblica francese" nulla di più semplice e di più puro per un soldato. Era previsto che tali distinzioni fossero solo individuali ma, nel combattimento del Colle del Brichetto (Mondovì) del 1796 il comportamento del Reggimento “Dragoni del Re” fu tale da indurre il Sovrano a concedere due medaglie d’Oro al Reparto che ora ha nome “Genova Cavalleria”: viene quindi sanzionata la possibilità di concedere medaglie collettive a Reparti o Città. Caduta in disuso durante il periodo della dominazione Napoleonica ( 1796 - 1815) l 'onorificenza venne ripristinata il 1 aprile 1815 da Vittorio Emanuele I (1759 - 1824) e nuovamente abrogata, in data 14 agosto 1815 insieme alle Medaglie al Valore ed istituì l'Ordine Militare di Savoia con l'intento di creare un'onorificenza da dare in sostituzione a coloro che, combattenti nelle armate italiane di Napoleone, avessero ottenuta la Legion d'Onore (oppure l'Ordine della Corona di Ferro per meriti militari conservando, al tempo stesso, il carattere democratico della decorazione francese. Aveva come scopo di ricompensare alti meriti militari di soldati semplici e graduati che si fossero distinti "in battaglia, o in altro fatto di guerra" ed era suddiviso inizialmente nelle quattro classi di Milite, Cavaliere, Commendatore e Cavaliere di Gran Croce. L'insegna consisteva in una croce sabauda, in argento per i Militi e d'oro per gli altri gradi, smaltata di rosso e bianco, contornata da un serto d'alloro smaltato di verde, sormontata dalla corona reale, e veniva conferita personalmente dal Sovrano alla presenza delle truppe schierate a rendere gli onori militari. I Militi la portavano infilata in un nastro turchino ed appuntata sul petto, come i Cavalieri il cui nastro era caricato da una rosetta; o Commendatori portavano la croce appesa al collo mentre i Cavalieri di Gran Croce la indossavano pendente da una sciarpa turchina portata a tracolla da destra a sinistra assieme ad una placca pettorale in argento con al centro uno scudo azzurro circolare sormontato dalla cifra aurea <<VE>> e circondato dalla dicitura <<Al Merito ed al Valore>>. Le concessioni dell'Ordine non si escludevano fra loro, ed era così possibile ottenere due Croci da Cavaliere, o usare congiuntamente l'insegna di una classe con quella di grado superiore. Gli insigniti di medaglie al valore militare venivano d'ufficio iscritti nell'albo dell'Ordine, e coloro i quali erano stati decorati dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro per azioni militari potevano, a semplice domanda, essere autorizzati a portare anche la nuova insegna. tale facoltà era inoltre prevista anche per gli insigniti della Legion d'Onore o dell'Ordine napoleonico della Corona di Ferro che fossero successivamente divenuti sudditi sabaudi ed avessero prestato servizio attivo nell'Armata Sarda. Nel 1833 il Re Carlo Alberto (1798 – 1849), riconosciuto che i titoli richiesti per la concessione dell'Ordine Militare erano troppo severi, ristabilì di concedere Medaglie al Valore (Oro e Argento) in premio a generosi atti compiuti in guerra ed in pace da militari cosicché l'Ordine cadde in disuso, mentre agli ufficiali si continuò a concedere l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Nel 1855 Vittorio Emanuele II (1820 - 1878) il Padre della Patria, decise di riprendere l'Ordine Militare di Savoia, quale massima ricompensa al merito da attribuire a coloro che al comando di qualsiasi unità operativa, si distinguessero per spirito d'iniziativa, perizia e valore. Con R.D. in data 28 settembre 1855 per i motivi esposti nella Relazione che accompagnò la proposta dello stesso decreto: «(..) Ma se le medaglie d'Oro e d'Argento al valor militare ristabilite da Carlo Alberto nel 1833 sono invidiato compenso agli atti di personale coraggio, non sembrano adeguato guiderdone alle ardite ed importanti azioni di guerra condotte nell'esercizio di alcun comando militare con forza più o meno grande. (...) Per altra parte non solo l'Ordine Militare di Savoia è caduto in dissuetudine, ma, come è costituito, offre difficoltà sovente insuperabili per ricompensare a tempo, né serve a premiare quei servizi, quantunque distintissimi, che un militare può rendere anche in tempo di pace". L'incarico di studiare una riforma dell'Ordine, su basi sostanzialmente nuova, fu affidato al Generale Giacomo Durando (1807 – 1894) che previde la concessione dell'Onorificenza a italiani e stranieri, per fatti di guerra, per azioni di carattere bellico del tempo di pace e per particolari benemerenze o servizi resi all'Amministrazione militare. La scala gerarchica fu suddivisa nei gradi di Cavaliere, Ufficiale (per gli ufficiali generali e superiori), Commendatore di seconda classe (per i gradi superiori, a colonnelli e capitani di vascello), Commendatore di prima classe (poi in forza del decreto 28 marzo 1857 rinominato Grande Ufficiale, genericamente destinato ad ufficiali generali ed ammiragli)e Cavaliere di Gran Croce (ad ufficiali generali e ammiragli comandanti in capo o di armate, in guerra). A partire dal 1859, poi, fu stabilito che il grado superiore sostituisse quello inferiore. Anche l'insegna fu variata. la croce patente di smalto bianco con punte triangolari, filettata d'oro, ebbe al centro uno scudo rosso con il monogramma reale <<VE>> in oro, due sciabole incrociate e la stessa data del 1855; sul retro lo stemma sabaudo circondando dalla dicitura <<Al Merito Militare>>.
La stessa croce, contornata da un serto di quercia e alloro, venne infilata in un nastro turchino con banda rossa centrale. La prima concessione delle croci al merito militare coincise con l'intervento piemontese nella guerra di Crimea (1853 – 1856), in quell'occasione la Gran Croce fu concessa all'Imperatore Napoleone III (1808 – 1873), al Generale Alfonso La Marmora (1804 1878) (capo del corpo di spedizione piemontese), al Maresciallo di Francia Aimable Jean Jean Jacques Pélissier (1794 – 1864) ed al Generale Giacomo Simpson (1792 – 1868) (comandanti d'armata alleati). L'onorificenza poteva anche essere conferita "Sul campo" dal Comandante superiore del militare preposto; ed anche alla Bandiera di reparti distintisi nel corso di azioni collettive, in forze non inferiori al reggimento. dopo la Prima Guerra Mondiale saranno decorati interi reparti di truppe combattenti. L'Arma di Fanteria ebbe la Croce di Cavaliere con decreto del 5 giugno 1920, ed in conseguenza furono autorizzate a fregiarsi dell'insegna le Bandiere di 237 Reggimenti di Fanteria, 21 Bersaglieri e 9 di Alpini. Nello stesso conflitto, furono concesse 25 Gran Croci, 31 Grandi Ufficiali, 64 Commende, 186 Ufficialati e 661 Cavalierati, ad italiani e alleati. in seguito furono decorate le Bandiere dell'Arma dei Carabinieri, della Cavalleria, dell'Artiglieria, del Genio, della Guardia di Finanza, della Marina militare e 19 legioni di combattenti della M.V.S.N. Un caso a parte riguarda la concessione, nel 1877, della Croce di Ufficiale <<per militari benemerenze nella campagna d'Italia meridionale>> al Deputato Francesco Crispi (1819 – 1901) unico civile ad esserne mai stato Decorato Numero delle concessioni
Avvento della Repubblica
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
piazza santa caterina, 4 65124 pescara federazioneprovincialepescara@istitutonastroazzurro.it |