Domenico
Millelire
Figlio di Pietro Millelire e Maria Ornano, nato a La
Maddalena nel 1761 fu il secondo di quattro fratelli tutti
dediti alla Marina.
E’ stato un navigatore italiano nonché prima medaglia d'Oro
della Regia Marina Sarda.
Nell'ultimo decennio del Settecento la neo-repubblica francese,
spinta da mire espansionistiche, preme sui confini del Regno di
Sardegna. I soldati di Vittorio Amedeo III contrastano
efficacemente l'armata francese ai piedi delle Alpi ma i
transalpini cambiano strategia: mettono a punto un piano per
invadere la Sardegna per fiaccare così la resistenza del Regno.
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Domenico Millelire |
Una flotta di 22 navi, ben equipaggiate e armate, salpa da
Bonifacio alle 4.00 del mattino del 22 Febbraio e già alle 9.00
una parte delle truppe da sbarco comandate dai luogotenenti
Bonaparte e Quenza si impossessano dell'indifesa isola di
Spargi.
Sull'isola della Maddalena intanto la popolazione civile viene
evacuata nell'entroterra di Palau e ci si prepara alla difesa
nonostante la manifesta inferiorità di uomini e mezzi.
Sull'isola madre i miliziani sono circa 500 dicui la metà
volontari e mal'equipaggiati mentre sulla costa gallurese ci
sono circa 200 combattenti, principalmente pastori e artigiani
galluresi.
La flotta Sarda è composta di due mezze galere, la Beata
Margherita e la S. Barbara, di 4 galeotte e di legni minori,
l'isola di S.Stefano è armata di tre cannoni e presidiata da 25
uomini mentre in quella della Maddalena sono presenti le
batterie S. Andrea e Cavaliere.
La fregata francese Fauvette nel frattempo si avvicina all'isola
madre ricevendo il fuoco dei cannoni della batteria Balbiano e
quello delle mezze galere e viene costretta a ripararsi nella
rada di Mezzo schifo dove cala l'ancora.
Nel pomeriggio, i francesi sbarcano, senza essere visti,
sull'isola di S.Stefano, dove il luogotenente Bonaparte fa
piazzare un mortaio d'assalto e alcuni cannoni che nella notte
bersagliano senza sosta i forti maddalenini, la flotta
all'ancora e lo stesso abitato della Maddalena.
La situazione è grave e il nocchiere Millelire sà che La
Maddalena non può resistere a lungo, prende il comando di una
piccola lancia sulla quale è imbarcato il piu grosso cannone
della "Balbiano", e lo trasporta a Punta Tegge nella parte ovest
dell'isola per metterlo in batteria.
Da qui, con una pioggia di palle riesce a danneggiare la fregata
"Fauvette" e costringerla a riparare in un luogo più sicuro per
gettare l'ancora nella cala di Villa Marina a S. Stefano.
La vicina isola di Caprera non può più essere presidiata, gli
uomini vengono richiamati per difendere il difendibile ma
Millelire non si arrende e da Punta Tegge, dove si trova,
concepisce un piano molto ardito: fa montare una batteria sul
litorale della Sardegna per cannoneggiare le navi francesi
ancorate nella Cala di Villa Marina.
Si imbarca sul suo lancione, scortato dalla galeotta Sultana e
con l'aiuto di Tommaso Zonza, altro eroico Maddalenino, approda
nei pressi di Palau e, con l'aiuto di alcuni pastori piazza il
cannone da dove apre il fuoco sulla flotta all'ancora, la quale
subisce danni pesantissimi ed è costretta nuovamente alla fuga
ma Millelire ne anticipa ancora le mosse: Fa spostare la
batteria a Capo d'Orso, a sud di Palau e colpisce ancora i
francesi in fuga provocando un'ammutinamento nell'equipaggio il
quale, in preda allo sconforto, chiede di navigare in gran
fretta verso la Corsica.
Il Generale Colonna-Cesari, Comandante della spedizione emana
l'ordine di ritirata ma Buonaparte non ci stà e continua il
fuoco sulla Maddalena che risponde, seppur a corto di munizioni.
Il Nocchiere Millelire ora reimbarca il suo cannone sul lancione
e insegue il convoglio nemico in una disordinata fuga, s'imbarca
poi su di una scialuppa cannoniera e insegue, non ancora pago,
la flotta francese fin quasi in Corsica.
La battaglia è vinta e i francesi sono costreti ad una fuga
ingloriosa.
Domenico Millelire, eroico nocchiere della Real Marina Sarda
venne insignito della medaglia d'oro con la seguente
motivazione: Per aver ripreso al nemico l'isola di Santo Stefano
e per la valorosa difesa dell'isola de La Maddalena contro gli
attacchi della squadra navale della Repubblica francese.
In seguito ad altre vittoriose battaglie ricevette anche la
medaglia d'Argento al Valore Militare e la Croce di Cavaliere
dell'Ordine Militare di Savoia e fu promosso prima a
Sottotenente di Vascello, poi a Capitano delle Regie Truppe e,
il 18 novembre 1815, a Comandante Centrale del Porto e
Comandante della Piazza Marina di La Maddalena.
Morì a La Maddalena il 14 agosto 1827 e fu sepolto nel cimitero
vecchio dell'isola. |